La danza come dialogo

Siamo nati dall'idea che il ballo da sala non sia solo tecnica, ma soprattutto connessione. Ogni passo racconta una storia, ogni movimento costruisce un ponte tra le persone. Dal 2019 lavoriamo con passione per rendere questa forma d'arte accessibile a chi vuole scoprirla davvero.

Le nostre radici

Come è iniziato tutto

Nel 2019, tre ballerini con percorsi diversi si sono ritrovati in una sala prove a Reggio Emilia. L'idea era semplice: creare uno spazio dove le persone potessero imparare il ballo da sala senza sentirsi giudicate. Un posto dove sbagliare fa parte del gioco.

I primi mesi sono stati caotici. Tra musica che non funzionava e passi spiegati male, abbiamo capito una cosa: l'importante non era fare tutto perfetto, ma creare un ambiente dove le persone si sentissero libere di provare. E così è nato quorentis.

Ambiente della nostra sala danza a Reggio Emilia
Coppie che praticano movimenti di danza
Il nostro metodo

Impari ballando, non guardando

La maggior parte delle scuole ti fa passare ore a guardare gli altri. Noi no. Dal primo incontro ti facciamo muovere, provare, sbagliare. Perché la danza si capisce solo quando la senti nel corpo, non quando la vedi da fuori.

Lavoriamo in piccoli gruppi dove ognuno riceve attenzione diretta, non lezioni affollate dove ti perdi nella massa.

I nostri istruttori ballano con te durante le lezioni, non si limitano a dimostrare e osservare da lontano.

Ogni lezione include momenti di ballo libero dove provi quello che hai imparato in situazioni reali.

Le persone dietro quorentis

Non siamo maestri distanti. Siamo ballerini che hanno passato anni a studiare, sbagliare e migliorare. E ora vogliamo condividere quello che abbiamo imparato.

Ritratto di Filippo Rostagni

Filippo Rostagni

Fondatore e istruttore principale

Ho iniziato a ballare a diciassette anni perché mi piaceva una ragazza del corso. Lei ha smesso dopo due mesi, io sono rimasto per diciotto anni. Ho studiato tango, valzer, quickstep. Ho partecipato a gare regionali senza mai vincere, ma imparando tantissimo da ogni sconfitta. Nel 2019 ho capito che volevo insegnare, ma in modo diverso da come avevo imparato io: meno rigidità, più ascolto.

Oggi seguo personalmente i corsi per principianti perché credo che i primi passi siano i più importanti. Sono quelli che decidono se una persona continuerà o mollerà dopo due lezioni.

Cosa ci guida

I nostri principi

1

Rispetto del ritmo personale

C'è chi impara in due settimane e chi ha bisogno di sei mesi. Entrambi sono benvenuti. Non spingiamo nessuno a bruciare le tappe perché ognuno ha il proprio tempo per sentire la musica nel corpo.

2

Onestà nei feedback

Se un passo non funziona, te lo diciamo chiaramente. Non con cattiveria, ma con la stessa franchezza che vorremmo ricevere noi. Perché solo capendo cosa non va puoi davvero migliorare.

3

Comunità prima di tutto

Le nostre lezioni non finiscono quando spegniamo la musica. Organizziamo serate di pratica libera, uscite a eventi di ballo, momenti dove ci si ritrova semplicemente per ballare insieme senza pressioni.

4

Accessibilità reale

Ogni trimestre riserviamo alcuni posti gratuiti per persone che vorrebbero iniziare ma hanno difficoltà economiche. Crediamo che la danza debba essere per tutti, non solo per chi può permettersela.

Vieni a trovarci

Organizziamo lezioni di prova gratuite ogni primo sabato del mese. Nessun impegno, solo l'occasione di capire se il nostro modo di insegnare fa per te. I prossimi appuntamenti sono previsti per settembre e ottobre 2025.

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